La solidarietà e la determinazione sono senza dubbio le armi migliori a nostra disposizione per combattere il coronavirus.
Mi chiamo Rebecca, per gli amici Becky, ho 21 anni e frequento il secondo anno della triennale di scienze biologiche all’Università di Pavia. In generale mi ha sempre affascinato studiare e comprendere il funzionamento della vita. Il mio sogno, nonché il mio obiettivo prioritario, è sicuramente quello di diventare una biologa ricercatrice. Non sarà facile, ma in questi ultimi anni e in particolare in questo periodo, sto imparando che non bisogna arrendersi mai, che occorre dare il massimo di noi stessi in tutto quello che facciamo. Forse è questa la definizione migliore che mi sento di associare alla parola vivere. Oltre a studiare, presto servizio come cameriera presso un brew-restaurant della città in cui vivo. L’essere umano è propenso per propria natura a restare in contatto con il proprio simile, non a caso l’uomo è un animale sociale. Con l’unione si riesce a superare ogni forma di avversità. Questo è lo spirito che mi ha animata fin dalle mie prime esperienze lavorative e che mi ha convinta anche ad entrare in Croce Rossa.
Quest’inverno ho iniziato a far parte di questa grande famiglia che ha nell’aiutare il prossimo il proprio imperativo categorico. Non è stato semplice ritagliare degli spazi da dedicare a questa nuova parentesi, con gli esami invernali e il ristorante a cui dover pensare il mio tempo era molto limitato. Proprio quando ero riuscita a tirare un sospiro di sollievo, potendo concentrarmi maggiormente sui corsi da seguire per poter conseguire determinate abilitazioni, è scoppiata la pandemia…
Molti aspetti della mia vita sono cambiati in seguito all’inizio dell’emergenza sanitaria, dal lato professionale a quello sentimentale. Non è stato semplice per me allontanarmi, anche se momentaneamente, dal mio ragazzo. Lui è di Rivanazzano Terme, io di Vigevano. 55 km di distanza non sembrano molti, ma posso assicurare che in un momento particolare come quello che stiamo attraversando sono più di quanto sembrino.
Hanno iniziato col chiudere le scuole e gran parte delle attività commerciali, mai avrei pensato di poter assistere ad una situazione del genere. Nonostante ciò mi sono rimboccata le maniche e ho capito che ora più che mai avrei dovuto fare la mia parte. Sebbene non avessi ancora alcuna abilitazione specifica, mi è stato proposto di offrire assistenza ai cittadini nelle attività che la CRI di Vigevano ha avviato a supporto delle persone più fragili il “Pronto Spesa” e il “Pronto Farmaco”. All’inizio ero molto combattuta sull’accettare o meno questa proposta. Considerando che alcuni membri della mia famiglia erano, visto il proprio quadro clinico, tra i soggetti più a rischio nel contrarre il virus. Ho tuttavia ricevuto le rassicurazioni che mi occorrevano e alla fine mi sono buttata. Sono ampiamente soddisfatta della mia scelta perché ho offerto alle persone che mi hanno contattata anche una sorta di sostegno psicologico. Ero una voce amica dall’altro capo del telefono che avrebbe ascoltato anche solo qualche chiacchiera, ma che avrebbe in ogni caso aiutato qualcuno ad essere meno solo.
Questo mi ha fatto comprendere quanto possiamo essere un punto di riferimento per tutti, ma d’altro canto è questo lo spirito che ci anima. Da tutto quello che ci capita si possono trarre degli insegnamenti: ho riscoperto il piacere di stare in compagnia dei miei genitori e questo mi ha resa particolarmente felice, ho imparato a non dar nulla per scontato e sicuramente porterò sempre con me questi ultimi mesi.
Grazie al lavoro del personale sanitario ma anche al nostro la situazione sembra piano piano destinata a migliorare. Ho finalmente rivisto il mio ragazzo e questo è stato indubbiamente un ulteriore elemento di conforto per il mio stato d’animo. In attesa di tornare alla normalità posso solo impegnarmi su tutti i fronti: continuerò a trovare il tempo per affrontare la nuova sessione di esami ormai alle porte e a mettermi a disposizione per i turni in Croce Rossa. Intendo continuare ad arricchire la mia esperienza per poter un giorno diventare soccorritrice e poi… chissà Croce Rossa è sempre una sorpresa. Dopotutto “…c’è una croce tatuata in ogni angolo del cuore e quando chiama noi corriamo e fa rumore e fa rumore…”